Tematica Animali preistorici

Plateosaurus sp.

Plateosaurus sp.

foto 723
Plateosaurus trossingensis
Ill.: Leandra Walters
(Da: en.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Dinosauria Owen, 1841

Ordine: Saurischia Seeley, 1887

Famiglia: Plateosauridae Marsh, 1895

Genere: Plateosaurus Meyer, 1837

Specie e sottospecie

Il genere annovera attualmente le seguenti specie: Plateosaurus gracilis (von Huene, 1907-08 originariamente Sellosaurus) - Plateosaurus longiceps Jaekel, 1913-14 - Plateosaurus engelhardti von Meyer, 1837 (Nomen dubium).

Descrizione

Prima del Plateosaurus), il vegetariano più grande raggiungeva a malapena la taglia di un grosso maiale. Il plateosauro era in proporzione enorme: era lungo quasi come un autobus e come stazza era l'equivalente di un piccolo elefante. Solitamente procedeva sulle quattro zampe nutrendosi di vegetali che crescevano a terra; altre volte, si ergeva sulle robuste zampe posteriori per raggiungere i rami alti, in base al cibo che voleva raggiungere. Questo dinosauro era in grado di individuare una macchia di felci a discreta distanza e vi si dirigeva per il pasto successivo. A differenza dei dinosauri vissuti prima, il plateosauro poteva raggiungere anche gli alberi più alti. Plateosaurus vuol dire: rettile piatto. Misurava 8-9 m di lunghezza. Si cibava di piante e foglie degli alberi. Si sono ritrovati molti scheletri di plateosauri: questo dinosauro visse in tutta Europa e ne sono stati scoperti i fossili in 50 luoghi diversi. Si diffuse e seppe sopravvivere con così grande successo perché non dovette competere con altri dinosauri per procurarsi il cibo. Nessun altro animale infatti era a quell'epoca capace di raggiungere le cime degli alberi. Il pleteosauro aveva denti a froma di lamina con il bordo seghettato: se ne serviva per strappare la foglie dai rami e per triturare i ramoscelli. Alcuni studiosi pensano che si nutrisse di carne oltre che di piante, perché i denti erano seghettati proprio come quelli dei teropodi: in verità, quelli del plateosauro erano larghi e più tozzi di quelli della maggior parte dei carnivori. I denti e le mascelle del plateosauro non erano particolarmente idonei alla masticazione; il dinosauro probabilmente inghiottiva dei sassi che macinavano il cibo come una mola, riducendolo in polpa. Infatti nei resti fossili di plateosauri, ma anche di altri animali, sono stati ritrovate delle piccole pietre, chiamate anche gastroliti; una volta che l'animale ingoiava i sassi, essi aiutavano lo stomaco nei movimenti muscolari a sfilacciare i vegetali; la digestione infine terminava con la fermentazione. Sebbene si sollevasse sulle zampe posteriori per nutrirsi, il plateosauro procedeva a fatica da bipede. Il collo, lungo e flessibile, rendeva la parte anteriore del corpo troppo pesante per essere agevolmente sostenuta dagli arti posteriori per lunghi tratti. Se si cerca di piegare le dita delle mani all'indietro, ci si accorge di quanto è difficile: le ossa delle mani umane, infatti, sono fatte in modo tale da rendere questo movimento praticamente impossibile. Il plateosauro era in grado di piegare le dita all'indietro con notevole facilità: aveva dita davvero particolari. Quando le poggiava a terra, stavano distese in avanti, ma quando doveva afferrare qualcosa, era capace di rovesciare le cinque dita trasformandosi in un'impressionante morsa. Il plateosauro aveva una sola vera arma: l'artiglio del pollice, affilato come un rasoio. Non essendo capace di rapido movimento, non poteva contare sulla corsa, come mezzo di scampo; né possedeva denti stilettati. Se veniva attaccato, utilizzava il poliice artigliato, utile anche per raccogliere le foglie.

Diffusione

Visse 210 milioni di anni fa nel Triassico superiore in Francia, Svizzera e Germania.

Sinonimi

= Dimodosaurus Pidancet & Chopard, 1862 = Sellosaurus von Huene, 1907-1908.

Bibliografia

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05725 Data: 01/01/1995
Emissione: Fauna preistorica - Singapore 95
Stato: Easdale Island
Nota: Emesso in un foglietto
di 4 v. diversi